FAQ

La Calce spenta

Ancora oggi si possono ammirare edifici e opere monumentali del passato. Il merito è di una materia prima semplice, naturale, sana ed essenziale: la calce. Questa si propone come il legante da costruzione del terzo millennio, con quella “freschezza” e “capacità di stupire” che solo un materiale straordinario può vantare, dopo secoli di duro e infaticabile lavoro. Dati sperimentali e ricerche scientifiche individuano nella calce il solo materiale veramente compatibile con la maggior parte delle opere costruite dall’uomo dall’antichità fino agli inizi del Novecento. Risulta quindi evidente che, soprattutto nel restauro, l’utilizzo della calce rappresenta il più delle volte una scelta obbligata. L’uso della calce è dunque conseguenza logica di un processo di sostituzione e integrazione di un materiale preesistente, che dovrebbe orientare ogni buon intervento.
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Frequently asked questions

È un legante a presa aerea, impiegato in malte da allettamento e intonaco, pitture, velature, stucchi

La calce spenta (grassello) rappresenta il legante più tradizionale. E’ detto a presa aerea quando l’indurimento avviene solo all’aria, dove l’anidride carbonica ha un ruolo fondamentale nel processo di carbonatazione

La calce viva, prodotta dalla cottura della pietra di cava a 950-1000°C quanto è “spenta” con acqua dà origine al grassello di calce a presa aerea. Circa 8/10 mesi di riposo in apposite vasche – periodo in cui i cristalli si dispongono in una serie di file parallele- consentono l’ottenimento del grassello stagionato, un prodotto vischioso, tenace e lavorabile, maturo all’utilizzo

La calce spenta, prima di essere utilizzata, rimane a contatto con l’acqua per diversi mesi, favorendo così la formazione dei cristalli; la calce idrata in polvere viene invece utilizzata immediatamente, senza un precedente lungo e qualificante periodo di maturazione. Inoltre la calce spenta stagionata presenta maggior finezza rispetto alla calce idrata in polvere.

Le malte di grassello permettono ai muri dell’edificio costruito in materiali tradizionali come mattoni e pietra, di “respirare”. Questo consente il corretto smaltimento dell’umidità che si può formare all’interno e crea una piacevole sensazione di benessere per chi vi risiede. Inoltre le malte di grassello hanno un’elevata compatibilità con gli edifici esistenti e sono particolarmente adatte agli interventi di manutenzione e restauro

Nella versione più completa servono almeno tre strati sovrapposti.

Il rinzaffo come fondo ponte di adesione, l’intonaco e la finitura a grana fine.

L’intonaco di grassello ha un’elasticità e deformabilità migliori rispetto ai leganti idraulici (cementi).

Una maggiore elasticità riduce le fessurazioni e permette di seguire i piccoli movimenti della parete

L’intonaco ha una duplice funzione, protettiva e decorativa pertanto è intrinseco che la sua durata sia inferiore rispetto a quella della muratura che lo ospita. Vi sono comunque esempi di intonaci ancora perfetti a distanza di centinaia d’anni, applicati a regola d’arte su supporti anch’essi realizzati a regola d’arte.

Il metacaolino è un’argilla (caolino) cotta a temperatura inferiore ai 900°C; mescolato con il grassello e un inerte conferisce alla miscela una notevole capacità idraulica 

È la diluizione del grassello con acqua e latte, fino a rendere il materiale applicabile a pennello. E’ possibile aggiungere pigmenti per dare colore all’impasto. Per la sua semplicità è sicuramente uno dei sistemi di pittura più antichi

Le tinte a grassello sono applicabili sulla maggior parte delle superfici architettoniche. I vantaggi di queste tinte consistono principalmente nel mantenere la traspirabilità della muratura. I colori che si ottengono sono caldi, movimentati, molto diversi dall’ “effetto cartone” che si ottiene con le tinte di sintesi. Inoltre il grassello ha caratteristiche di “igienizzante” in quanto il suo elevato PH elimina i batteri.

Sì, è possibile. Nella fattispecie in interno è possibile su materiali compatibili (cartongesso) e stabili. Non è possibile in esterno su materiali plastici (polistirene)

Ci sono alcune avvertenze da seguire, e sono principalmente due. La prima è quella di ridurre il più possibile le risalite capillari di acqua e la seconda è di ridurre l’assorbimento d’acqua dovuto a eventi atmosferici (piogge) grazie ad una corretta progettazione, un corretto orientamento e l’utilizzo di sporti protettivi e di idrorepellenti traspiranti che riducono tali fenomeni, fonte di degrado.

L’intonaco di grassello prodotto ed applicato ad arte necessita di minore manutenzione rispetto ai moderni rivestimenti presenti in edilizia. Inoltre gli interventi di manutenzione possono essere limitati a porzioni di intonaco senza dover intervenire su tutta la superficie.

È umido, rispetto a quelli moderni che sono di tipo secco. Il legante utilizzato è grassello di calce stagionato. La curva granulometrica della sabbia è 0-4 mm.

Le pitture di grassello si prestano ottimamente ad essere applicate su fondi porosi ed assorbenti, come intonaci di grassello, pietre porose, mattoni pieni, ecc. E’ possibile applicare le pitture a calce anche su supporti meno porosi, preparando il fondo con sistemi meccanici o chimici che servono a creare un ponte di giunzione tra i materiali.

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